SCUOLA ALPINISMO 2024-01-17T17:30:35+00:00

La scuola di Alpinismo compie 40 anni 1978-2018

40 anni sono tempo di bilanci. Solitamente a 40 anni una persona si guarda indietro e si chiede cos’ha realizzato, se è diventata ciò che voleva, se è soddisfatta o cosa le manca, ma guarda anche avanti facendo nuovi progetti, cercando di realizzare sogni, ponendosi nuovi obiettivi. Le due cose sono unite: capisci cos’hai fatto e chi sei, acquisisci consapevolezza e parti carico verso il futuro. La stessa cosa succede alle associazioni; raggiunta la maturità, e 40 anni lo sono, si rischia di divenire autoreferenziali ed è lì che le persone fanno la differenza!
In 40 anni la scuola di alpinismo di Montecchio Maggiore ha realizzato corsi, accompagnato persone nella scoperta dell’alpinismo, aiutato istruttori e allievi a capire le proprie capacità e a svilupparle, ad acquisirne di nuove per migliorare. Ci sono stati tanti cambiamenti dalla sua fondazione nel 1978: l’evoluzione delle tecniche e dei materiali, le condizioni delle montagne, il cambiamento culturale, lo sviluppo dell’arrampicata come sport e non solo come alpinismo, e altro ancora. La scuola ha saputo cambiare, ha accompagnato i tempi e le esigenze, perché qualcosa di basilare è sempre stato solido nelle sue fondamenta: la passione che accomuna tanto chi ha fondato la scuola 40 anni fa, quanto chi l’ha portata avanti e chi la sta portando avanti ora.
Le cose oggi cambiano molto velocemente e all’interno della scuola nascono discussioni e dibattiti; per fortuna! Se non ci fosse dibattito vorrebbe dire che la scuola è morta, che non è più in grado di crescere. I valori che animavano gli istruttori 40 anni fa sono ancora credibili? Ha senso educare gli allievi alla gestione del rischio in una società che non accetta il rischio, che vorrebbe addomesticato anche l’ambiente di avventura? Generazioni a confronto, contaminazioni con altre scuole e nuove discipline, capacità tecniche, storia, esperienza, tutto si traduce in un obiettivo, che la scuola continua a perseguire e su cui nessuno ha dubbi: trasmettere la passione per la montagna, insegnare ad andare per monti in modo sicuro e autonomo, sapendo valutare, rispettare, e a volte anche rinunciare.
Durante i corsi ho avuto modo di vivere la passione degli istruttori non solo per la via, per la fatica, per la cima raggiunta, per il passaggio superato, ma anche per l’imprevisto che ti mette alla prova, per la nebbia che ti avvolge e ti coccola abbracciandoti alla montagna, per la foglia che cambia colore in autunno, per il vento che sposta le nubi, per il profumo dei mughi, per la condivisione di momenti semplici e magici.
E allora grazie grazie grazie grazie: a chi ha dato inizio a quest’avventura…e ancora la continua; a chi ci dedica tempo, energie ed entusiasmo, facendo quadrare famiglia, attività personale e scuola; a chi crede in noi e partecipa ai nostri corsi.
Eh sì, scuola vuol dire istruttori e vuol dire allievi, quindi grazie a chi ha partecipato, partecipa e parteciperà, imparando e progettando, crescendo ed entrando poi nella scuola, stringendo amicizie o semplicemente condividendo con noi esperienze e avventure.
Infine non possiamo non ricordare l’entusiasmo e il sorriso degli istruttori che ci hanno lasciati in questi ultimi anni. Augusto, Tony e Andrea hanno dato molto alla scuola, sempre con impegno, sorriso, entusiasmo, voglia di dare; ed è bello immaginarli a fianco a noi ogni volta che saliamo all’alpe. Ciao ragazzi e grazie!

Nuove sfide e nuovi orizzonti aspettano la scuola, così si cresce, guardando avanti forti della propria storia. La pianta punta verso l’alto per crescere, ma senza le radici….cade.

Anna Tombesi

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