GruppoSeniores 2021-01-03T17:46:47+00:00

2020 – UN ANNO DA LASCIARSI ALLE SPALLE

Annata infausta quella che sta terminando, di quelle che ci auguriamo non si ripetano più. A marzo il Covid 19, esploso con virulenza in Italia prima che altrove, ci ha costretti a casa. A casa ci sono arrivate in rapida successione le notizie che Silvio Soldà non stava bene, che era stato ricoverato all’ospedale, che era grave, che aveva cessato di vivere! Silvio, sempre presente fra noi fin dai primi anni, forte, esperto e tranquillo, era morto! Certamente è stato difficile accettare che non fosse più con noi, che il mercoledì all’appuntamento non arrivasse più con la sua macchina rossa, che non fosse più nel nostro gruppo a fare compagnia ed incoraggiare gli ultimi. L’abbiamo accompagnato al cimitero, il piccolo e raccolto cimitero della Piana di Valdagno, pieno di sole con la vista che spazia sui monti. Addio Silvio, almeno ti abbiamo lasciato in un bel posto. A giugno abbiamo ripreso le nostre escursioni, rinunciando alle lunghe trasferte in auto e alle gite all’estero, ma abbiamo effettuato ugualmente percorsi interessanti, proseguendo nell’attività anche nel mese di agosto, dato che il campeggio era chiuso. Abbiamo effettuato una prima gita di due giorni sul Catinaccio, pernottando al rifugio Vajolet: Due giorni splendidi passati fra le pareti dov’è nata l’arrampicata. Siamo saliti al rifugio Re Alberto sotto le Torri del Vajolet, al rifugio Passo Santner sotto il Catinaccio, al Passo Principe e al lago e rifugio Antermoia. Tanta gente sui sentieri, nessuno sulle vie di roccia. La seconda uscita di due giorni l’abbiamo dedicata al Sassolungo. Un gruppo ha raggiunto il rifugio Sassopiatto per sentiero, mentre gli altri hanno percorso la ferrata Oscar Schuster, raggiungendo la vetta del Sassogruppo piatto. Molto professionali ed organizzati i rifugi, posti distanziati in sala da pranzo e nelle camere, ottimo il servizio. Ed ecco la seconda tegola: dopo un paio di settimane che Giuseppe Peruffo mancava alle gite, abbiamo saputo che non stava bene, era andato all’ospedale per una visita e l’avevano trattenuto. Le notizie sul suo stato di salute sono peggiorate rapidamente, ai primi di agosto, perse le ultime speranze, ho invitato i soci a rivolgere un pensiero ed una preghiera per Giuseppe e a ferragosto se ne è andato. Ecco cosa ho scritto: Oggi è morto Giuseppe Peruffo, amico, figura storica e membro da sempre del nostro gruppo. Sapevamo che la malattia che qualche mese fa lo aveva colpito era inesorabile, ma un piccolo spazio alla speranza lo coltiviamo sempre, finchè la realtà spegne anche questo. A Vanna e ai figli Massimo ed Enrico vanno le nostre più sentite condoglianze. Ma non era finita, perché un mese dopo dovevo dare un’altra tragica notizia: “Stamattina si è spento il nostro presidente Flaviano Ghiotto, persona esemplare. Siamo vicini ai famigliari e lo ricorderemo sempre per la sua disponibilità e generosità. Le esequie saranno celebrate giovedì 8 ottobre alle ore 15,00 nella chiesa Maria Immacolata dei Padri Giuseppini a San Vitale di Montecchio Maggiore. CAI Seniores” Professionista serio, competente ed impegnato sia sul lavoro, che nella sua vita famigliare ed anche sportiva. Quelloche Flaviano faceva, lo faceva bene, impegnandosi e dedicando intelligenza e passione. Alla presidenza del nostro sodalizio c’era bisogno di lui, ma purtroppo c’è stato pochissimo tempo, e sentiremo la sua mancanza. Io ho conosciuto ed apprezzato Flaviano quando, al Bhari Lake in Pakistan partiva con la sua borsa di medicinali e girava per i villaggi dei pastori, a curare con impegno e competenza gli anziani incapaci di muoversi. Gli piaceva correre, ed il suo stile nelle corsa era impeccabile, elegante e vigoroso. Eraconsiderato un bravo fotografo, ma non è la tecnica che contraddistingue le sue fotografie, ma il contenuto. Flaviano non andava in cerca dei grandi panorami, dei controluce, degli sfondi per le sue foto. Cercava piuttosto il sorriso timido di un bimbo, il viso rugoso e sofferto di una vecchia, un uomo anziano con i suoi attrezzi da lavoro. In un mondo caratterizzato dal pressapochismo e dalla superficialità c’è bisogno di tante persone come lui, ma l’unico che ho conosciuto se ne è andato. Addio Flaviano, ci mancherai.

Franco Brunello

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Franco Brunello

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